L’acquacoltura marina in Sicilia ha costituito in passato un punto di riferimento importante per l’acquacoltura nazionale sia per tecnologie impiegate che per livelli di produzione. Negli anni, purtroppo, il numero di impianti esistenti si è affievolito e con essi anche l’interesse degli operatori, oberati dalle pastoie e lungaggini burocratiche e soprattutto da una non chiara definizione delle aree dove poter installare degli impianti senza che questi possano arrecare danni all’ambiente.
Sulla scorta di questa esigenza il Dipartimento della Pesca Mediterranea – Servizio 2 Pesca e Acquacoltura dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea ha commissionato a CoNISMa, attraverso un bando pubblico, uno “Studio analitico per individuare e descrivere le aree costiere che presentano caratteristiche elettive per poter sviluppare l’attività di acquacoltura offshore e di molluschicoltura”.
Il progetto ha preso in considerazione tutto l’areale costiero siciliano fino a 3 miglia dalla costa, suddividendolo in 4 macroaree che sono state sottoposte ad un’analisi dei vincoli, ad una caratterizzazione delle biocenosi presenti, ad una compatibilità con l’antropizzazione e con la logistica portuale e contestualizzato con dati relativi all’oceanografia fisica ed al clima meteomarino. Sono state prese in considerazione le attività economiche che maggiormente insistono sulla fascia costiera, soprattutto quelle che trovano riferimento nell’uso delle risorse marine. Il contesto socioeconomico è stato anche interrogato a campione, attraverso un censimento mirato a individuare eventuali aree di predilezione o di esclusione da parte di questi stakeholder.
Per ogni macroarea sono state analizzate le caratteristiche favorevoli e quelle ostative agli insediamenti produttivi, sono state scartate le zone sottoposte a vincoli di varia natura e a tutte quelle condizioni ritenute poco favorevoli allo sviluppo di impianti produttivi.
Sono state quindi individuate delle zone che su tre livelli di compatibilità (alta, media e bassa) presentano delle condizioni favorevoli e quindi possono diventare delle aree vocate alla maricoltura. Su queste aree sono state generate delle mappe di idoneità. Queste mappe e tutte le mappe dello studio sono state trasferite su cartografia GIS e restituite in copie cartacee e shapefiles di facile consultazione

Relazione Tecnico Scientifica
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