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Il progressivo aumento dell'aspettativa della vita media, se da un lato riflette il complessivo miglioramento delle condizioni socioeconomiche, dall'altro determina nuovi bisogni assistenziale a carico delle popolazione in età avanzata. Il rischio di disabilità e/o malattie croniche tende a crescere in maniera esponenziale al crescere dell'età e ciò determina, unitamente ad una maggiore efficacia dei trattamenti socio sanitari, l'aumento della frequenza di soggetti portatori di inabilità e/o malattie croniche tra la popolazione ultrasessantacinquenne. Tale tendenza, evidente anche nella nostra Regione, impone il passaggio da una politica meramente assistenziale, nella quale gli anziani sono considerati soggetti passivi, ad una politica che riconosce alle persone ultrasessantacinquenni un ruolo attivo e di partecipazione alla vita della comunità.
Questa nuova consapevolezza rende necessario potenziare l'integrazione tra le componenti sanitarie e sociali, sia pubbliche che di volontariato, rafforzando l'efficacia delle azioni anche attraverso il monitoraggio continuo degli aspetti di salute e delle attività rivolte al reinserimento degli anziani nella vita collettiva, rendendo in tale modo possibile il raggiungimento di obiettivi comuni, tra cui la garanzia dell'assistenza agli anziani fragili su tutto il territorio e, contestualmente promuovere la ricerca epidemiologica e clinica sulle relazioni esistenti tra fragilità, patologia e disabilità. In tale ottica, il Ministero della Salute e il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha avviato sul territorio nazionale la sperimentazione di un sistema di sorveglianza sulle persone anziane denominato PASSI d'Argento.
PASSI d'Argento sperimenta, quindi, per la prima volta, un sistema di monitoraggio della qualità della vita nella popolazione degli anziani indagando su aspetti importanti come la partecipazione, la salute e la sicurezza
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