Si comincia la procedura per l’approvazione del progetto in consiglio comunale acquisendo tutti i pareri necessari. I pareri obbligatori possono essere acquisiti anche in sede di conferenza di servizi, ai sensi dell’art. 14 bis, comma 2, L.241/90, come modificata dalla legge 15/05.

Relativamente agli aspetti di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), come specificato al punto 1.5.2 del Decreto Assessoriale ARTA n. 271 del 23/12/2021 (GURS n.1 del 07/01/2022), non sono soggetti alla procedura di VAS né alla verifica di assoggettabilità i procedimenti riguardanti l’approvazione di progetti anche nel caso in cui prevedano l’introduzione per legge di varianti urbanistiche.

 

Si pubblica nell’albo pretorio del Comune l’avviso di avvio del procedimento di esproprio diretto alla dichiarazione di pubblica utilità urgenza e indifferibilità dell’opera ai sensi dell’art. 10 comma 1 e art. 16 comma 4 del D.P.R. 327/2001 e degli articoli 8 e 9 della L.R. 10/1991 e s.m.i.

Nel termine di trenta giorni dalla avvenuta pubblicazione chiunque può presentare osservazioni. Il Consiglio Comunale prende in esame tutte le osservazioni pervenute nei termini previsti e motiva, per ognuna delle osservazioni pervenute le determinazioni assunte e, adeguato il Progetto, approva espressamente gli elaborati della variante aggiornati in relazione alle osservazioni accolte.

 

Si approva il Progetto. La procedura di adozione della variante allo strumento urbanistico può adottarsi con l’approvazione con delibera consiliare di un progetto di fattibilità tecnico amministrativa o definitivo in quanto si ritiene che già il progetto sia idoneo ad individuare con precisione le scelte localizzatrici legate all’intervento da realizzare e dunque le relative aree da espropriare.

Con l’approvazione del progetto da parte del Consiglio Comunale si intende apposto il vincolo preordinato all’esproprio, i cui effetti rimangono però sospensivamente condizionati all’acquisizione di efficacia della variante.

Se il progetto approvato dal Consiglio comunale in sede di adozione della variante è un progetto definitivo, con l’acquisto della efficacia e del vincolo preordinato all’esproprio si verificano simultaneamente anche gli effetti della dichiarazione di pubblica utilità, con la conseguente possibilità di emanare successivamente, nei termini di legge, il decreto di esproprio. L’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica consente, invece, unicamente l’adozione e successiva approvazione della variante sotto il profilo urbanistico, senza la produzione degli ulteriori effetti della dichiarazione di pubblica utilità allorquando termina il procedimento di variante. In questo caso occorre pur sempre l’approvazione del progetto definitivo, con un provvedimento ulteriore e in presenza del relativo procedimento

 

Si procede la pubblicazione della variante che, come esplicitato nella circolare n. 1/2022, deve avvenire ai sensi dell’art.26, della legge regionale 13 agosto 2020, n. 19 e ss.mm.ii.. con pubblicazione di un avviso nell’albo pretorio, nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e nel sito web del comune e dell’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, a seguito di formale richiesta da parte del responsabile del procedimento.

 

Si approva la variante. Il comma 4 dell’art. 19, prescrive che, nei casi previsti dai commi 2 e 3, se la Regione o l’ente da questo delegato all’approvazione del PUG non manifesta il proprio dissenso entro il termine di novanta giorni, decorrente dalla ricezione da parte del Dipartimento della delibera del consiglio comunale e della relativa completa documentazione comprendente anche la dichiarazione, da parte del responsabile del procedimento, che trascorsi i termini di pubblicazione non siano pervenute osservazioni, si intende approvata la determinazione del consiglio comunale, che in una successiva seduta ne dispone l’efficacia.

 

Si emana il decreto di esproprio che, ai sensi dell’art.13 comma 4 del TU, può essere emanato entro il termine di cinque anni decorrente dalla data in cui è diventato efficace l’atto che ha approvato la variante e, simultaneamente, ha attribuito al precedente atto di approvazione del progetto definitivo il valore di dichiarazione di pubblica utilità.

 

Documenti da trasmettere al Dipartimento di urbanistica

  1. Progetto preliminare approvato con delibera del Consiglio Comunale con elaborati minimi richiesti dal nuovo codice dei contratti con esclusione degli atti ed elaborati di natura economica;

  2. Deliberazione del Consiglio Comunale: procedura ex art. 19, DPR 8.6.2001, n. 327;

  3. Certificazione del Segretario Comunale che attesti la regolarità del procedimento di pubblicità ai sensi dell’art.26 della legge regionale 13 agosto 2020, n. 19 e ss.mm.ii.. il cui comma 15 prescrive che il responsabile del procedimento provvede alla pubblicazione di un avviso di deposito nell’albo pretorio, nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e nel sito web del comune e dell’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, a seguito di formale richiesta da parte del responsabile del procedimento, sull’assenza di osservazioni-opposizioni proposte dagli interessati, ovvero, in loro presenza, l’elenco, il numero delle stesse pervenute entro e fuori termini e le controdeduzioni adottate con delibera del Consiglio Comunale, nonché sulla regolarità del procedimento di pubblicità nel sito internet istituzionale ex art. 39 del d.lgs. 14.3.2013, n. 33;.

  4. Autodichiarazione del R.U.P. ai sensi della Circolare n. 1 del 26.12.2019 del Dipartimento di Urbanistica;

  5. Nel caso in cui la variante rientra nella fattispecie di cui all’art. 11, comma 1, lett. a), del DPR 8.6.2001, n. 327, certificazione del Segretario Comunale in ordine all’avvenuto avviso dell’avvio del procedimento di esproprio al proprietario, venti giorni prima della deliberazione del Consiglio comunale completo delle eventuali osservazioni/opposizioni dei privati, delle controdeduzioni del RUP e dell’attestazione dello stesso circa la regolarità dell’iter procedurale e della insussistenza di contenzioso con le ditte espropriande;

  6. Certificazione del Segretario Comunale o suo delegato che attesti la conformità degli elaborati a quelli depositati ed allegati agli atti deliberativi di adozione riportanti le firme di rito ex art.186 OREL ed i visti degli enti e degli organi che hanno espresso il loro parere sul Progetto

  7. Parere dell'Ufficio del Genie Civile competente per territorio da rendersi ai sensi della legge 2.2.1974, n. 64 (preventivo all’approvazione).

  8. Parere della Soprintendenza per i BB.CC.AA. se il progetto interessa aree o immobili sottoposti a vincolo.

  9. Nulla-osta dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste competente per territorio relativamente al vincolo idrogeologico.

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