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Aree interne, dalla Regione 37 milioni per il ripopolamento

In evidenza pubblicata il
06 Dic 2025

Un intervento da 37,2 milioni di euro per favorire la rinascita demografica dei borghi rurali delle aree interne della Sicilia. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha pubblicato sul sito istituzionale della Regione l’avviso per la manifestazione d’interesse rivolto ai 155 comuni delle 11 Aree Interne della Sicilia. L’iniziativa, di carattere sperimentale, mira a contrastare lo spopolamento e a favorire lo sviluppo sostenibile delle aree interne e dei piccoli borghi siciliani. Le risorse provengono dal FSE+ 2021-2027. 

«È un  intervento importante, dal punto di vista finanziario, ma dal forte impatto sociale – dice il presidente della Regione Renato Schifani, che ha assunto l’interim di assessore alla Famiglia. Puntiamo a invertire la tendenza allo spopolamento delle aree interne siciliane, rivitalizzandole anche sul piano economico. Un utilizzo virtuoso delle risorse europee che avranno una ricaduta capillare positiva sul territorio e sull’economia, coinvolgendo aree fin qui marginali. La Sicilia è stata la prima regione d’Italia ad avere inserito questo asse del Fse + nella programmazione 2021/27 al quale anche le istituzioni europee hanno attribuito grande importanza».

I comuni dovranno rispondere e aderire alla manifestazione d’interesse entro 60 giorni. L’intervento sarà coordinato dal Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali con la partecipazione del Dipartimento del lavoro, dell'impiego, dell'orientamento, dei servizi e delle attività formative.

Le 11 Aree individuate dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) 2021-2027 comprendono comuni che coprono circa il 40% della superficie regionale, con una popolazione complessiva di oltre 650.000 abitanti (pari al 13% del totale regionale). Si tratta di territori con caratteristiche e problematiche differenti, ma accomunati dalla necessità di nuove politiche di coesione e sviluppo. Le azioni previste riguardano il microcredito per imprese locali e per start-up; il potenziamento dei servizi per famiglie e comunità; il coinvolgimento dei giovani e l’integrazione di famiglie di migranti. I destinatari delle attività saranno 670 persone, appartenenti a nuclei familiari che sceglieranno di risiedere nei comuni delle aree interne.