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Restauro della Cappella del SS. Crocifisso nella chiesa di San Domenico - Dal progetto al cantiere

Informazioni dagli uffici pubblicata il
13 Dic 2022

Il progetto prende origine dalla volontà manifestata dall’on. Presidente Nello Musumeci di dare degna sepoltura all’interno della Chiesa di San Domenico, Pantheon degli uomini illustri di Sicilia, al prof. Sebastiano Tusa, assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana, tragicamente scomparso in Etiopia nel marzo del 2019 .

Il priore della Chiesa Domenicana, Frà Sergio Catalano promotore del progetto, ha quindi individuato quale luogo adatto alla sepoltura delle ceneri dell’Assessore scomparso, la cappella del SS. Crocifisso il cui stato di conservazione versava in pessime condizioni a causa della presenza di umidità, rendendolo uno spazio inospitale e mortificato dal degrado e dall’incuria, pertanto è sorta la necessità di effettuare un preventivo intervento di restauro conservativo delle superfici e degli elementi scultorei presenti nella cappella.

Con Delibera di Giunta Regionale del 16 gennaio 2020 è stato finanziato dalla Presidenza della Regione ex art.38, l’intervento di “restauro della Cappella del SS. Crocifisso nella chiesa di San Domenico in Palermo “ ed è stato disposto che a curare la progettazione e la realizzazione dell’intervento fosse l’Ufficio Speciale per la Progettazione della Presidenza della Regione con l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza ai BB.CC.AA.; I lavori iniziati nel febbraio del 2021 sono stati conclusi a fine novembre 2021.

La stele funeraria di marmo dell’artista Canzoneri vuole essere un omaggio alla memoria dell’archeologo siciliano di caratura internazionale che si è dedicato alla sua disciplina sotto tutti i punti di vista: sul campo, guidando importantissime campagne di scavi in Sicilia e all’estero.

L’opera si inserisce nella parete destra della cappella e si compone, a sinistra, di un’onda di marmo bianco di Carrara che, con elementi in lapislazzuli, vetro e frammenti giallo di Siena, evoca il Mediterraneo tanto caro a Tusa; a destra, invece, un blocco di vetro acrilico opaco colorato blu oltremare, fa scorgere il mistero e ne scherma la visione, ma allo stesso tempo riflette l’immagine di chi osserva, tirandola dentro a questo mistero. La personalità poliedrica di Sebastiano Tusa è ben espressa dall’epitaffio che, attraverso una sua frase, lo ricorda nel monumento commemorativo: «Di fronte all’ignoto, il viaggio permette di avere l’emozione della scoperta: cercare, trovare, rischiare, per la sete di conoscenza e per quell’Ulisse che è in noi».

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